CeDiAS

In età moderna la chiesa di S. Maria continuò ad essere officiata per particolari festività religiose, come per Maria Assunta il 15 agosto e S. Perpetua, titolare dell’antica chiesa poi associata al monastero, il 7 marzo. Per tali motivi ancora nella cartografia settecentesca la Badia è rappresentata essenzialmente dalla sua chiesa, che era in piedi sino alla fine del secolo, anche se in stato di progressivo decadimento. Il colpo finale fu assestato dal terremoto con epicentro ad Orciano Pisano del 1846, che ne causò la definitiva distruzione, con il recupero delle sue pietre per la ricostruzione delle case danneggiate del paese. Da allora a ricordare il monastero rimase solo il nome del luogo.

Sebbene nel monastero non vivesse più nessuno, gli scavi archeologici hanno mostrato come tra Settecento e inizi Ottocento il pozzo in mezzo al chiostro fosse rimasto in uso per l’approvvigionamento dell’acqua da parte di chi coltivava i campi intorno alla Badia. Sul fondo del pozzo, oltre ai resti di un mastello in legno, sono stati trovati boccali, mezzine e pentole in ceramica che dovevano essere impiegati con una corda per attingere l’acqua.
Insieme a questi si trovavano anche oggetti utilizzati nei momenti di pausa del lavoro agricolo, come piatti per la refezione e fornelli di pipa. Sono stati infine recuperati molti nòccioli di pesca, granaglie e resti di vinacciolo che confermano la coltura promiscua del grano e della vite nella zona, dalla tarda età moderna quasi sino ad oggi.