CeDiAS

Gli studi archeologici hanno consentito di ricostruire le varie fasi edilizie del monastero e di ipotizzare l’impegno economico servito per ciascuna di esse.
Subito dopo la fondazione del cenobio, nel corso del XII secolo fu ampliata la chiesa preesistente impiegando belle pietre squadrate messe in opera secondo modelli costruttivi tipici del romanico pisano, per mano di lavoratori provenienti dal medesimo ambito cittadino. Nel secolo successivo fu completato il circuito del chiostro con l’utilizzo di tecniche tardo-romaniche meno ricercate e costose. Gli ultimi interventi, come la chiusura del corridoio cimiteriale tra chiesa e chiostro, furono realizzati tra Tre- e Quattrocento con tecniche edilizie più approssimative e con materiali di reimpiego, segno di una tendenza al risparmio.

Tutt’intorno alla chiesa gli scavi hanno scoperto numerose sepolture databili tra XI e XVI secolo, i cui resti hanno restituito il quadro della popolazione residente e dei rituali funerari dell’epoca.
Sono state trovate anche tombe di pellegrini, giunti attraverso la strada che fiancheggiava il monastero salendo verso il castello, testimoniando un flusso costante di persone e di beni nella zona fin dal XII secolo. Nell’area archeologica sono visibili le strutture tombali in muratura di diverse epoche, anche se la maggior parte dei defunti erano sepolti in fosse scavate nel terreno.
In base ai dati raccolti il complesso monastico e l’area cimiteriale furono abbandonati rispettivamente tra lo scorcio del XV e la fine del XVI secolo.